Trento. In estinzione l'orso Bruno dell'ex Dogana


L’edificio dell’ex Dogana di Trento, a ridosso della stazione ferroviaria della linea Trento-Malè, sta per essere demolito. Il fabbricato, unico esempio di architettura locale ottocentesca insieme al Tribunale, era stato occupato nel 2007 dagli attivisti del Centro Sociale Bruno che l’avevano sottratto al degrado rendendolo punto di riferimento culturale per la città.


Nel 2009 le facciate dell’immobile sono state decorate con un grande murale, realizzato dal messicano Omar Garcia e dallo spagnolo Jordi Galindo, che rappresenta un grande orso immerso nel paesaggio delle montagne trentine.


Nel sito del Centro Sociale leggiamo che il nome Bruno viene scelto “in ricordo di JJ1, l’orso bruno che nella primavera del 2006 dalla Slovenia è arrivato in Trentino, e che poi ha oltrepassato i confini italiani arrivando in Baviera, trovando lì la morte”. Lo spazio è così stato dedicato “ad un orso che ha attirato su di sé l’attenzione  di tutti: la simpatia dei bambini per la sua tenerezza, l’ammirazione degli adulti per la sua libertà e la stupidità delle istituzioni con il fuoco dei loro fucili”. Bruno diventa così “la metafora  della cura dell’ambiente e dei beni comuni, e soprattutto del diritto al movimento, dell’insopprimibile desiderio di esplorare il mondo, è il simbolo delle migrazioni che non si possono fermare tracciando confini. L’orso, scomparso dalle nostre montagne, è ritornato, con i suoi bisogni e la sua naturale voglia di libertà”.


 
Lo scorso anno, dopo  ripetuti avvisi, l’edificio è stato sgomberato e al Centro Sociale Bruno è stato assegnato un altro stabile a Piedicastello. Da quel momento il fabbricato, abbandonato, è diventato luogo di degrado e dimora di senzatetto.
Il comune di Trento e la Questura, in accordo con Patrimonio del Trentino proprietario dell’immobile, stanno in questi giorni definendo i tempi per l’imminente demolizione, forse entro maggio, forse entro l’estate. 
Molti cittadini di Trento sono contrari alla distruzione del murale e sperano si possa trovare un’altra soluzione, magari un intervento conservativo che lo integri nella nuova destinazione dell’area. Ma, come titola il quotidiano l’Adige del 17 aprile 2014, l’assessore ha dissipato tutte le paure: “l’artista è vivo, può farne un altro”. 

Testo di Giulia Ripandelli

Fabbricato dell’ex Dogana
Via Dogana 1
Stazione dei treni Trento/Malè
(a pochi metri dalla stazione FS)
Trento